Preoccupiamoci di mantenere il cervello in funzione, non di quanto sono alte le persone, qualcuno riesce ancora a PENSARE, e in modo INDIPENDENTE???

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icon13  view post Posted on 7/6/2022, 15:02
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viva gli uomini che si radono e le loro ammiratrici

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IL FENOMENO "BARBA"
Buongiorno, lettori! Desidero parlare di un fenomeno di moda il cui successo è talmente straordinario da spingermi ad analizzarlo: sto parlando della barba. Per quali motivi, qualcosa che fino a pochi anni fa non piaceva a quasi nessuna donna, ovvero la barba, da qualche anno è diventata la vera pandemia (molto più del covid) di questi anni? Dovunque si è circondati da uomini barbuti: la loro percentuale, almeno al di sotto di una certa età, è incredibilmente alta. E' assolutamente straordinario che una semplice moda abbia attecchito in modo così forte. Un fenomeno a dir poco insolito. In pochissimi anni, i gusti delle persone (delle donne in particolare) si sono addirittura ribaltati? Fino a una manciata di anni fa, l'ideale di bellezza maschile era (altezza e muscoli a parte) assolutamente l'opposto (con qualche immancabile e comprensibile eccezione) di quello attuale: la grande maggioranza di cantanti, attori e sportivi considerati belli aveva il viso liscio e tratti tendenti al delicato, lo ricorderete anche voi, vero? E' possibile dare una spiegazione razionale a tutto ciò? Proviamo a capire meglio la questione esaminandola a fondo.

Riflettiamo con onestà: ricordate o no, che fino a pochi anni fa, l'uomo barbuto in generale non era molto apprezzato dalle donne? Si arrivava a dire (lo avrete sentito dire anche voi qualche volta) che la barba rendeva le donne frigide, ovviamente questa era un'esagerazione per esaltare il fatto che in generale la barba non fosse gradita. Sono sicura che anche a molte di voi non piaceva, poi i mass media col loro sapiente martellamento hanno introdotto questa moda, e magicamente, in brevissimo tempo, ecco che scatta questo nuovo, sorprendente "innamoramento". L'inizio è stato lo stesso di qualasiasi altra moda: qualche personaggio famoso (pagato fior di quattrini) ha cominciato a mostrare il suo volto barbuto, ed ecco che uno ad uno, giovanissimi, giovani, uomini maturi, persone di cultura, professionisti, persino psicologi e psichiatri si sono convertiti in massa alla barba! Trionfo dell'emulazione!

Era da più di un secolo che in occidente si era diffusa l’abitudine di radersi la barba in modo continuativo e regolare, per la grande maggioranza degli uomini. Fino ai primi anni del 900, non era neanche agevole radersi la barba: niente elettricità (solo scomode candele e lampade a olio) e niente acqua nelle case, i rasoi erano molto più grossolani e pericolosi di quelli attuali, eppure persino a quei tempi (fino al diciannovesimo secolo) c’erano uomini che si radevano. Ad esempio, gli antichi romani vengono sono di solito raffigurati senza barba. In nessuna epoca, nei paesi dell'occidente, c'è mai stata una percentuale così alta di barbuti.

La cerimonia mattutina del radersi, era un appuntamento fisso per quasi tutti gli uomini, che uscivano dal bagno lisci e profumati di dopo barba. I padri insegnavano ai figli adolescenti a radersi, un vero e proprio rito di iniziazione. Ora, per assurdo, molti uomini si depilano il corpo, lasciando poi crescere il pelo sulla faccia, sempre per seguire i dettami della moda!

Come dicevo, dai primi del novecento, in corrispondenza con la nascita del cinema, l’uomo aveva abbandonato la maschera di pelo, e le donne questo lo avevano assolutamente apprezzato, prova ne sia (basta fare una piccola ricerca in internet per verificarlo) che già all’epoca del cinema muto gli attori considerati belli avevano al massimo i baffi (che lasciano comunque scoperto il volto, non ne nascondono i tratti) e per più di un secolo, diverse generazioni di donne hanno mostrato indiscutibilmente quale fosse la loro preferenza.

L’uomo senza barba mostra il suo volto per intero, non nasconde i suoi tratti e l’eventuale bellezza, sia che abbia lineamenti delicati, sia più “duri”, e questo rende più netta la differenza di aspetto tra una persona e l'altra, mentre con la barba ci si uniforma un po' tutti.

La barba per millenni è stata simbolo religioso (di ebrei e musulmani) o di saggezza (ovviamente la barba non dona la saggezza) o veniva di frequente usata nei film per far apparire più vecchio un attore, o nelle parti del cattivo: era così, lo sappiamo tutti, non mi sto inventando nulla, basta guardare qualche film di un po' di anni fa per verificarlo.

E' innegabile che il viso coperto di barba invecchi moltissimo: prendete un uomo di 40 anni barbuto e mettetelo vicino a uno di 60 senza barba che si è mantenuto bene: la differenza di età di ben 20 anni, quanto la si nota? Con la barba si dimostrano sempre almeno 10 anni di più: a 20 se ne dimostrano almeno 30, a 30 almeno 40/45, e via via sempre peggio man mano che si inizia ad imbiancare e ad avere qualche ruga sulla fronte e intorno agli occhi. Ci sono uomini cinquantenni ancora belli e attraenti, i quali, avendo anche loro ceduto a questa "ammaliante" moda, ora sembrano quasi i padri delle loro compagne (le quali spesso hanno solo 3 o 4 anni meno di loro) e addirittura sembrano i nonni (o una via di mezzo tra papà a nonno) dei loro figli, considerando che oggi, mediamente, si diventa padri ad un’età non più giovanissima. Un mio conoscente di 46 anni si lamenta spesso che gli venga chiesto se è il padre o il nonno dei suoi figli di 9 e 5 anni. E’ brizzolato, e essendosi fatto crescere anche lui la sua brava pelliccia facciale, ora sembra quasi il nonno.

Paradossalmente, gli uomini maturi si fanno crescere la barba per essere alla moda, e quindi apparire aperti e al passo coi tempi, ma è ovvio che l'effetto ottenuto è l'esatto contrario: con la barba sembrano più anziani.

Gli sportivi di professione, pur di essere alla moda e quindi "fighi", si lasciano tutti crescere la barba, per mostrarla con fierezza, (completamente zuppa di sudore) alle ragazze innamorate della faccia ricoperta di peli.

Nelle foto di piccola dimensione, un barbuto sembra avere la faccia completamente nera (come ad esempio negli avatar dei forum in internet) e non si distingue una persona dall'altra.
Ho anche notato, in questi anni, come molti uomini siano diventati vanitosi a causa della loro barba, andandosene in giro con il mento proteso in alto, per far risaltare il loro pelo, quasi a voler dire " guardate che bella barba che ho, io si che sono un maschio!". In effetti, prima dell'arrivo del covid e della mascherina (che per i barbuti è una vera piaga), molti sembravano fare a gara a chi aveva la barba più curata, più folta, più lunga...preferisco non commentare...

E’ assolutamente incredibile e surreale che in pochissimi anni, tutte le donne o quasi, abbiano cambiato idea tutte insieme sulla stessa cosa, contemporaneamente. Provate a pensarci, non è poco realistico? Potere della televisione, dei mass media, che sicuramente influenzano le persone talmente tanto che poi più del 90% della gente finisce per fare esattamente quello che gli viene “suggerito” (lo metto tra virgolette perché in realtà il verbo corretto sarebbe “ordinare” e non “suggerire”) senza fermarsi a riflettere, senza domandarsi il perché delle proprie azioni, l’unica cosa che si vuole è essere alla moda, essere uguali agli altri, fare come loro, essere come loro, apparire come loro. Si annulla la propria individualità, la propria capacità di scegliere per se stessi, la propria indipendenza di pensiero, il giudizio critico: in parole povere si perde la propria vera essenza.

L’indipendenza non è solo quella economica, è anche e soprattutto quella MENTALE, la quale, se manca riduce l’essere umano ad un robot che agisce in modo automatico, privo di pensiero spontaneo e individuale.

SIAMO DAVVERO LIBERI?
Mai come in questa epoca siamo stati liberi di scegliere, almeno in teoria: possiamo scegliere tra infinite cose, compreso il nostro aspetto esteriore: possiamo vestirci come vogliamo, pettinarci come vogliamo, perfino ricorrere alla chirurgia plastica per cambiare alcuni aspetti del nostro corpo, se lo desideriamo (anche se entro certi limiti e non senza alcuni rischi). Provate invece a guardare una foto antica che ritrae un gruppo di persone del diciannovesimo secolo, noterete che appaiono tutti uguali: tutti gli uomini con giacca e cappello e tutte le donne con i capelli raccolti, l’abito lungo, e se non erano povere, il cappellino. Perché facevano tutti le stesse scelte di stile? Ma è ovvio: perché all’epoca non c’era molta scelta! Gli abiti, le scarpe, i cappelli, le pettinature, erano quelle e basta! I ricchi sicuramente potevano sbizzarrirsi un po' di più con bei vestiti, ma è nulla rispetto a quello che possiamo fare oggi: possiamo portare i capelli corti, lunghi, cambiare il loro colore, vestirci con lo stile che preferiamo. Noi donne possiamo scegliere se mettere i tacchi o le scarpe da ginnastica, la gonna mini o lunga, i pantaloni, e così via.

In teoria possiamo mostrare la nostra individualità e differenziarci gli uni dagli altri, mostrare il nostro vero io, i nostri gusti personali (ovviamente questo non solo nel modo di vestirsi) e invece cosa fa l’uomo di oggi? Si uniforma, si lascia assoggettare e bloccare in un sistema chiuso, dove tutto è prestabilito, tutti sono uguali e fanno le stesse “scelte”: tutti barbuti.

Quest’aria da “pirata” (e sui pirati molto ci sarebbe da dire, sono stati resi quasi dei cavalieri dai film moderni, in realtà erano criminali) oggi davvero piace così tanto? Non sarà che una discreta percentuale di donne e uomini fingono di apprezzare il pelo facciale per sentirsi “normali”? Per essere “alla moda”? Per sentirsi parte della società? Per la paura di essere emarginati e restare soli, senza amici?

Perché si segue la moda ciecamente?
La moda è un business che frutta miliardi di dollari, ed è la cosa più stupida che esista, tuttavia la gente la segue come fosse obbligata, come sotto un regime dittatoriale. A seguirla sono soprattutto i giovani, ma in questo particolare caso della barba, anche molti uomini maturi hanno abbandonato il rasoio, e nel mondo dello spettacolo, anche molti ultrasessantenni, che ora sembrano patriarchi biblici.
Persino psicologi e psichiatri, profondi conoscitori della mente umana, hanno seguito questa moda come ragazzini. Nei siti internet, si vedono le foto di questi terapeuti barbuti con un sorriso che a malapena si intravede in mezzo al pelo. Sembrano volere ispirare fiducia, ma a me dimostrano solo quanto siano influenzabili, nonostante tutta la loro sapienza.

In tempi non sospetti, e cioè fino a pochi anni fa, i pochi uomini che si erano lasciati crescere la barba (anche perché alle donne in generale non piaceva) avevano fatto una scelta indipendente, una scelta “di carattere” se così si può dire. Non diventavano più belli, ma affermavano sé stessi e la lodo individualità, salvo nei casi in cui questa scelta fosse frutto della pigrizia nel radersi.

A proposito di pigrizia, quest’ultima ha sicuramente un ruolo cardine nell’abbandono della rasatura quotidiana, curiosamente però, i calvi (sono bellissimi anche loro, niente da obiettare!) si radono religiosamente ogni giorno la coroncina di capelli, non ho capito bene a quale scopo, per sembrare più giovani? Ma lasciandosi poi di contro crescere la barba, si appare comunque più vecchi.

In generale poter dormire 6 minuti di più al mattino sembra essere un richiamo irresistibile, ma non è che ci voglia poi così tanto a radersi con una passata leggera di rasoio. Inoltre non è che per forza ci si debba radere al mattino appena alzati (anche se qualcuno dice che al mattino a digiuno sia più improbabile tagliarsi perché la pelle è più distesa): mio padre ad esempio spesso si faceva la barba di pomeriggio o di sera, un giorno si e uno no, e si può usare un rasoio elettrico per fare prima.

Ormai si è creata una situazione per cui, se anche un uomo volesse uscire di casa col viso liscio, se ne vergognerebbe, sentendosi in imbarazzo, per cui un discreto numero di uomini ha optato per una soluzione “via di mezzo”, limitandosi al pizzetto o alla cosiddetta "mosca", oppure radendosi magari ogni 4 o 5 giorni, stile "banda Bassotti". Questa ispida barbetta di qualche giorno, fino a pochi anni fa (questo è assolutamente verificabile!) era usata nel film, nei fumetti e simili, per caratterizzare i malfattori. Ora è “moda”, è “virile”, è “sexy”. Cos'abbia di virile e sexy personalmente non lo comprendo: a ma continuano a sembrare malviventi o "straccioni", detto con tutto il rispetto dei veri "straccioni"! Oggi non si ha il coraggio di uscire di casa con la faccia liscia, ci si sente in imbarazzo. Trovo che tutto ciò sia assurdo: adattarsi ad ogni costo per sentirti uguali agli altri, anche a costo di fare qualcosa che non piace, ma perché mai una persona adulta e matura dovrebbe comportarsi in questo modo?

Come dicevo, oggi un uomo si vergogna a mostrarsi col viso liscio, e sono le donne stesse a volte a spingere il proprio compagno a lasciarsi crescere il vello facciale. Senza barba sarebbe meno maschio degli altri? E' il pelo facciale che fa l'Uomo?

Il vero Uomo (e Donna) lo fa la sua intelligenza, la sua onestà e i suoi valori morali, non la sua apparenza fisica!

E' assolutamente eccezionale il successo di questa moda, se paragonato con tutte le altre centinaia che si spono susseguite nel tempo. In passato, esempi di mode che hanno attecchito così tanto, è molto difficile trovarne: i jeans forse ne un esempio, ma nel loro caso bisogna considerare che sono comodi, pratici, per questo una volta che le persone li hanno indossati, non hanno quasi più saputo farne a meno.

Nel caso della barba invece, a parte la pigrizia, spiegazioni davvero logiche non esistono.

Qualcuno sostiene che la barba sia giusto lasciarla crescere perché è una cosa "naturale". Ma anche per noi donne è "naturale" avere un po' di peluria sulle gambe, allora non dovremmo depilarci?

Qualcuno fa notare che i primi tempi che si porta la barba è un po' duro accettare il cambiamento di look per sé e per la propria donna, ma poi ci si abitua. Ma perché mai ci si deve abituare per forza, lo ha forse ordinato il medico? Ci si abitua alle sane abitudini, come alzarsi presto, mangiare sano, fare attività fisica, tutte cose utili che favoriscono la salute (quindi più che ragionevoli), ma dover imporre a sé stessi e ai partners un cambiamento dettato non dalla propria volontà e dai propri gusti personali, bensì dalla moda, io proprio non lo capisco.

Non mi dilungo circa l’aspetto igienico/pratico della barba, perché ovviamente va lavata e asciugata, specialmente dopo mangiato, quando si ha il raffreddore, quando in estate si suda, dopo alcune pratiche di tipo sessuale. In piscina è obbligatoria la cuffia sui capelli, ma chi ha il barbone lungo, può tranquillamente tenerlo a mollo.

Aggiungo una cosa a cui nessuno ha pensato: quando si dice che non è giusto che le donne islamiche debbano tenere il viso coperto, domandiamoci quanta differenza ci sia con gli uomini barbuti, in fondo si ottiene quasi lo stesso risultato: la metà inferiore del volto è occultata o comunque molto poco visibile. Nei paesi mediterranei, gli uomini barbuti sembrano quasi tutti islamici, avendo, in genere, il pelo tendente al castano scuro-nero.
In ogni caso, è doveroso distinguere la tradizione (in questo caso religiosa) dalla moda, perché la prima è radicata nel tempo e ha le sue ragioni d’essere, mentre la moda è fugace e non ha molto senso, è un vezzo che in tanti casi neanche abbellisce le persone, eppure ci si lascia coinvolgere come ragazzini, spesso anche quando si sono superati gli “anta”.

Questo mio lungo discorso può apparire noioso, e molti penseranno che la mia sia solo una questione di gusto. E' vero che a me la barba non è mai piaciuta e continua a non piacermi. Io non ho cambiato idea su questo, come, almeno in apparenza, hanno fatto tante altre donne, che fino a pochi anni fa la pensavano come me. La mia mente si mantiene aperta e non temo i cambiamenti, ma per fare un cambiamento devo prima riflettere e capire se davvero mi piace e fa al caso mio. Così dovrebbe essere per tutti: prima di fare un cambiamento o una scelta nuova, occorre riflettere bene, assicurarsi che la scelta sia davvero dettata dalla propria volontà, da un proprio sentimento, da una “vocazione”. È l’individualità delle persone la cosa che più conta per progredire: se tutti la pensassimo esattamente allo stesso modo, non ci sarebbe progresso. Bisogna avere il coraggio di mostrare il proprio vero "IO", non annullarlo per uniformarsi alla massa delle persone tutte uguali, che sembrano uscite da una fotocopiatrice.
Io spero che queste mie parole aiutino qualcuno a diventare più consapevole del condizionamento mentale operato dal mondo della moda e dai mass media in generale.
Grazie per avere letto fino in fondo.
 
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